GIULIANOVA – Il mare ha restituito i corpi dei due marittimi di Giulianova imbarcati sul peschereccio Eliana di cui non si avevano più notizie da oggi verso le 13.30. Fino alla fine i parenti e gli altri colleghi marittimi hanno sperato che si fossero salvati dalla tempeste che alle 14.30 ha colpito il mare e la costa teramani. Le ricerche, condotte dagli uomini della Capitaneria di porto di Giulianova e dalle altre forze di mare, tra cui altre imbarcazioni marinare di colleghi e il personale Opsa della Croce Rossa Italiana per le ricerche in acqua, sono scattete dopo le 17 quando l’imbarcazione non è rientrata in porto. Le vittime sono Elia Artone e Carlo Mazzi: sono stati identificati dagli armatori di un peschereccio che era uscito a cercarli e ripescati dagli uomini della Servizi speciali Opsa della Croce Rossa di Giulianova. L’affondamento si è verificato a 3 miglia a largo del porto di Giulianova.
La tragedia provocata forse da una tromba d’aria. E’ tra le ipotesi più accreditate che a ribaltare lo scafo dell’Eliana, un peschereccio per la piccola pesca di 12 metri di lunghezza, sia stato un vortice d’aria improvviso, molto forte. Altri pescherecci erano nella zona, a circa 3 miglia, nei pressi della cosiddetta ‘cozzara’ l’allevamento di mitili al largo del mare giuliese, punto di riferimento di molti marinai. L’Eliana è stato spazzato come un fuscello e a bordo l’armatore Elia Artone (nella foto), 65 anni compiuti a febbraio, esperto marinaio e commerciante del pescato, e il suo imbarcato, Carlo Mazzi – che avrebbe compiuto 54 anni a novembre – non ce l’hganno fatta. Una forza più grande di loro li ha bfatti finire in mare e in mare sono annegati. Il mare li ha restituiti subito, avvistati dal peschereccio Sparviero, uno dei primi a prendere il mare, prima ancora dei soccorsi, per cercare gli amici e colleghi. Il recupero è stato effettuato dall’equipaggio di una motovededtta della guardia costiera di San Benedetto del Tronto, a 3 miglia e 43 gradi dal porto giuliese. Le salme sono state arrivate al porto poco prima delle 20, qui hanno ricevuto sul molo la benedizione di don Ennio Lucantoni prima di essere trasferite, con l’autorizzazione del magistrato, all’obitorio dell’ospedale civile di Giulianova, in attesa delle disposizioni della sostituto procuratore Laura Colica.
Ai famigliari avevano riferito difficoltà nel salpare le reti. Il peschereccio Eliana, di circa 12 metri, era adibito alla pesca a strascico entro le 6 miglia e faceva base a Giulianova. L’allarme, riferisce la Direzione Marittima di Pescara, è stato lanciato intorno alle 15 all’Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova dai familiari dell’equipaggio, preoccupati perché, dopo una telefonata con il comandante in cui si riferiva di un problema tecnico nel salpare le reti, non erano più riusciti a mettersi in contatto con l’imbarcazione. L’allarme è stato subito girato alla Sala Operativa della Guardia Costiera di Pescara, che ha coordinato le attività e ha inviato sul posto tre motovedette, oltre all’elicottero del Primo Nucleo Aereo della Guardia Costiera. Estremamente complesse le ricerche, sia per le pessime condizioni del mare e meteorologiche sia per la mancanza, a bordo del peschereccio, di un sistema di localizzazione satellitare. Sotto il coordinamento della Guardia Costiera anche diverse imbarcazioni si sono messe a disposizione per collaborare nelle attività. Sono stati prima individuati alcuni resti del peschereccio e poco dopo i due corpi senza vita. Sono in corso le ricerche di altre parti del relitto, che potrebbero essere utili per i successivi accertamenti della Guardia Costiera e per ricostruire la dinamica dell’incidente.